domenica 6 gennaio 2008

L'immigrazione


I movimenti migratori sono una costante,un fenomeno di vaste proporzioni determinato da ragioni demografiche,economiche e politiche di straordinaria importanza.Sino alla metà degli anni settanta l'Europa davanti a questi movimenti di popoli ha seguito politiche di ogni accoglienza improntate ad un sostanziale laissez-faire.In questo periodo il reclutamento della forza lavoro avveniva attraverso agenzie o direttamente dai paesi di provenienza e non era difficile regolarizzare la posizione del lavoratore una volta arrivato sul territorio.E' con la crisi petrolifera degli anni settanta che si verifica un profondo cambiamento di tendenza.I paesi europei di tradizionale immigrazione(Germania,Francia,Belgio e Olanda) tendono a bloccare l'immigrazione per motivi di lavoro sul loro territorio.Ciò ha come effetto automatico uno spostamento dei flussi verso paesi poco toccati dall'immigrazione,come Italia,Spagna e Portogallo,che diventano dapprima paesi di transito,attraverso i quali si cerca di raggiungere il Nord-Europa e poi mete dirette di immigrazione.
Quindi rapidamente l'Italia da paese di emigrazione si è trasformata in luogo di immigrazione e con innumerevoli difficoltà oggettive, che hanno portato a forti discussioni,nel mondo politico,tra fautori e contrari all'immigrazione e hanno messo in secondo piano l'esigenza di trovare una soluzione ad un fenomeno che,ci spiegano i demografi,non può essere evitato e, ci illustrano l'esperienza di altri paesi con storia d immigrazioni più lunga e consistente della nostra,se ben gestito può rappresentare un enorme fonte di sviluppo economico e culturale per il nostro paese.

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