mercoledì 6 febbraio 2008

UD 11 La ricerca di mercato



La ricerca di mercato è la sistematica raccolta,conservazione e analisi dei dati relativi a problemi connessi al marketing dei beni o dei servizi.Le ricerche di mercato si occupano principalmente dello studio e dell'analisi dei comportamenti espressi e dei processi decisionali dei consumatori in un'economia di mercarto o della definizione della struttura di un mercato. Sono una fonte di informazione per chi,all'interno di un'azienda che produce beni o servizi,deve prendere decisioni di marketing.Le ricerche di marketing possono essere definite come gli studi volti a selezionare tutti gli elementi rilevanti di informazione utilizzabili per le decisioni in tema ai prodotti,distribuzione,efficacia della pubblicità e tecniche promozionali,nonchè della valutazione della posizione complessiva dell'impresa.Le ricerche di mercato si rivolgono ad un ambito di analisi più ristretta essendo rigidamente connesse all'individuazione di informazioni relative al mercato di un particolare bene .

UD 10 Educazione



L'educazione è l'azione esercitata dalle generazioni adulte su quelle che non sono ancora mature per la vita sociale.Essa ha lo scopo di suscitare e di sviluppare nel bambino un certo numero di stati fisici che richiedono da lui sia la società politica nel suo insieme che il settore particolare al quale egli è specificamente destinato(Durkeim 1922) .L'educazione è infatti una e molteplice.Molteplice perchè ve ne sono tanti tipi quanti sono gli strati in cui si articola una società.Nella società di antico regime,vi era una grande differenza fra l'educazione che riceveva un nobile e quella di un artigiano.Ma anche oggi,in tutti i paesi occidentali,la formazione di un imprenditore,di un medico,o di un avvocato è diversa da quella di un operaio o di un contadino.L'educazione tuttavia è anche una perchè tutti questi diversi tipi di formazione poggiano sempre su una base comune.Ogni società ogni paese,ha un patrimonio di idee,di valori,di conoscenze,che cerca di trasmettere a tutti coloro che vi entrano,qualunque sia la casta,il ceto o la classe a cui appartengono. Come scriveva Durkeim.

UD 8 Gli stereotipi



Uno dei problemi fondamentali degli stereotipi,di cui la psicologia del pregiudizio si è occupata a fondo è il fatto che essi sono abbastanza difficili da modificare.Inoltre molto spesso attivano dei veri e propri processi di autoriproduzione,vale a dire dei meccanismi che consentono loro di permanere pressochè invariati,nonostante le prove contrarie e a dispetto degli sforzi attivi che si possono mettere in atto per eliminarli..Si può insomma ritenere che gli stereotipi funzionino come delle guide nella nostra continua ricerca di informazione.Per cui se entriamo in relazione con una persona appartenente ad un determinato gruppo,interpreteremo i dati di quell'esperienza in rapporto allo stereotipo del gruppo.Se ci aspettiamo in base allo stereotipo,che quella persona sia particolarmente fredda e distaccata tenderemo a sopravvalutare e a ricordare meglio gli episodi che ci permettono di confermare l'aspettativa e tenderemo invece ad ignorare,considerandoli come variazioni accidentali non particolarmente informative,gli episodi in cui sono stati espressi comportamenti contrari allo stereotipo.

lunedì 7 gennaio 2008

La famiglia



La struttura della famiglia degli ultimi trent'anni è molto diversa dal modello tradizionale della famiglia Italiana.La famiglia moderna è composta dai genitori e da uno o due figli ed entrambi i genitori generalmente lavorano fuori casa.La famiglia tradizionale,agricola e patrialcale era invece molto numerosa e riuniva figli e nipoti sotto uno stesso tetto;gli uomini lavoravano mentre le donne si occupavano della casa e dell'educazione dei figli. La trasformazione della famiglia,causata dalla conversione dell'Italia da un paese prevalentemente agricolo ad uno industriale,non ha,ancora cancellato ogni traccia del vecchio modello.Ci sono ancora abitudini e modi di pensare che legano la famiglia del passato a quella del presente.A livello della vita quotidiana,le famiglie italiane si riuniscono almeno per un pasto al giorno solitamente di sera per la cena,momento di dialogo tra genitori e figli.La famiglia Italiana pur essendo di tipo nucleare,non è raro che uno dei nonni paterni o materni specialmente se è rimasto vedovo o vedova,viva in casa con uno dei figli.Anche se non in casa,in ogni modo,i nonni vivono generalmente nella stessa città di uno dei figli e sono oggetto delle cure dei familiari.Accade di rado solo in caso di impossibiltà pratica,che i figli chiedono il ricovero dei genitori anziani in istituti.Un ulteriore elemento che lega la famiglia Italiana di oggi a quella del passato è lo stretto legame affettivo che rimane tra i suoi menbri anche quando questi hanno formato nuovi nuclei familiari.Gli italiani sono sempre pronti ad aiutare i loro parenti,specie nel campo del lavoro o nelle difficoltà economiche.

domenica 6 gennaio 2008

L'immigrazione


I movimenti migratori sono una costante,un fenomeno di vaste proporzioni determinato da ragioni demografiche,economiche e politiche di straordinaria importanza.Sino alla metà degli anni settanta l'Europa davanti a questi movimenti di popoli ha seguito politiche di ogni accoglienza improntate ad un sostanziale laissez-faire.In questo periodo il reclutamento della forza lavoro avveniva attraverso agenzie o direttamente dai paesi di provenienza e non era difficile regolarizzare la posizione del lavoratore una volta arrivato sul territorio.E' con la crisi petrolifera degli anni settanta che si verifica un profondo cambiamento di tendenza.I paesi europei di tradizionale immigrazione(Germania,Francia,Belgio e Olanda) tendono a bloccare l'immigrazione per motivi di lavoro sul loro territorio.Ciò ha come effetto automatico uno spostamento dei flussi verso paesi poco toccati dall'immigrazione,come Italia,Spagna e Portogallo,che diventano dapprima paesi di transito,attraverso i quali si cerca di raggiungere il Nord-Europa e poi mete dirette di immigrazione.
Quindi rapidamente l'Italia da paese di emigrazione si è trasformata in luogo di immigrazione e con innumerevoli difficoltà oggettive, che hanno portato a forti discussioni,nel mondo politico,tra fautori e contrari all'immigrazione e hanno messo in secondo piano l'esigenza di trovare una soluzione ad un fenomeno che,ci spiegano i demografi,non può essere evitato e, ci illustrano l'esperienza di altri paesi con storia d immigrazioni più lunga e consistente della nostra,se ben gestito può rappresentare un enorme fonte di sviluppo economico e culturale per il nostro paese.

sabato 5 gennaio 2008

La donna nell'800

Nella seconda metà dell'800,tra le classi della medio-alta società americana,si affermarono gli ideali vittoriani.Rigidi e gerarchizzati,i vittoriani,si fecero promotori del "culto della vera maturità femminile"proponendo quattro valori cardini per le donne:
1-Pietà:erano fermamente convinti che la donna era più relogiosa e spirituale dell' uomo questo per natura.
2-Purezza:le donne americane supponevano che per essere pure di cuore,di mente e di conseguenza di corpo,non dovevano avere alcun tipo di rapporto sessuale prima del matrimonio;
3-Sottomissione:le donne dovevano accettare passivamente ogni atto e decisione dell'uomo;
4-Domesticità:la rivoluzione industriale creò una netta divisione tra la sfera della vita pubblica e quella della vita privata della casa.La casa deve diventare il dominio della donna ed il rifugio del suo cuore dalle continue tantazioni di tutti i giorni.Lentamente i rigidi schemi vittoriani andarono ad incrinarsi,i menbri della società vittoriana si videro minacciati da tre fattori principali:la riforma dell'abbigliamento;la riforma sull'educazione femminile; le donne lavoratrici.

giovedì 27 dicembre 2007

Ruolo e status

Studiando la stratificazione sociale ho avuto difficoltà a capire la differenza tra il ruolo e lo status,poi ho trovato un vecchio libro di sociologia,nel quale tale concetto è ben spiegato e penso che possa essere utile a chi non è ben chiaro.
"Per definire il rapporto tra status e ruolo occorre partire dal presupposto che i due concetti,seppure di fatto rappresentano due aspetti di una stessa realtà,non sono logicamente intercambiabili.Come si è visto,lo status indica la posizione di una persona,di una classe o di una categoria nella srtuttura sociale.Lo status sociale è quindi qualche cosa di pensato,una valutazione alla quale si arriva attraverso l'uso e la combinazione dei criteri di valore socialmente riconosciuti nella società alla quale si riferisce.Lo status ci indica quindi dove una persona si colloca,nel contesto sociale,in relazione alle altre persone.Il ruolo sociale invece, ci indica ciò che una persona fà.Quest'ultimo è cioè un concetto dinamico e funzionale che si riferisce alla produzione sociale dell'individuo e non al valore che il singolo acquista agli occhi degli altri.La differenza tra ruolo e status diviene ancora più chiara se noi teniamo presente che il ruolo sociale è solo una delle molteplici caratteristiche rispetto alle quali viene misurato lo status di una persona.L'utilità funzionale di una persona,infatti,come si è visto,viene dedotta da ciò che essa fa nell'esplicazione dei suoi ruoli sociali.In una cultura di tipo pragmatica e dinamico,nella quale gli uomini danno grande rilevanza alla capacità e alla produttività,il modo con il quale uno rappresenta i suoi ruoli può divenire il criterio principale per la determinazione del suo status sociale.Ancora dato lo status sociale di una persona,ci si può aspettare da lei la realizzazione di certi ruoli in una forma particolare.Ma tutto questo non significa che lo status si possa identificare con il ruolo.Se lo status è l'"abito valutativo"che la società attribuisce ad una determinata persona è bensì vero che,in relazione a tale abito,ci possono essere certe aspettative di comportamento,ma l'abito rimane tale e non può identificarsi con il modo di comportarsi".